People for rivers: i contratti di fiume

La stesura dei contratti di fiume è da sempre un vero e proprio strumento di gestione e progettazione dei territori fluviali. Questa partecipazione attiva era già presente sin dal Medioevo in Olanda dove esistevano delle organizzazioni di cittadini volte a prendere insieme decisioni per la gestione dei fiumi e dei problemi che questi potevano arrecare. Vi erano quindi dei veri e propri statuti, molto diffusi anche in Italia, almeno fino ai primi del ‘900, per la gestione dell’acqua, considerata, assieme ai fiumi, un bene collettivo. Lo stato d’emergenza legato alle guerre mondiali ha poi radicalmente trasformato l’approccio e il circolo virtuoso legato alla gestione dell’acqua. Lo sviluppo post bellico ha portato infatti l’emergere di forti singolari competizioni d’interesse tra la necessità di acqua a fini agricoli, civili e industriali. Solo a partire dagli anni ’70 si sviluppò nuovamente un generale sentimento di ritorno al concetto di acqua, inteso come bene comune e quindi, alla responsabilità individuale.
Il primo contratto di fiume è firmato in Francia nel 1980, anche grazie a una intensa attività di educazione ambientale nelle scuole, per poi arrivare in Italia subito dopo l’adozione della Direttiva Quadro Acque Europea. Grazie alla creazione di un tavolo di coordinamento nazionale dei contratti di fiume, a oggi si sono concretizzati oltre 200 contratti di fiume in tutta Italia. Nel 2015 tale importante strumento è stato integrato nel Testo Unico Ambientale, che gestisce tutte le regole di gestione dell’acqua e dell’ambiente. È stato inserito con un carattere di volontarietà puntando sul concetto che una gestione partecipata dei fiumi è conveniente per l’individuo, per la sua famiglia, per l’ambiente e in generale per l’intera società, in altre parole il miglioramento ambientale porta a un miglioramento dello sviluppo locale. I contratti di fiume e la partecipazione sono quindi un elemento essenziale per le comunità che tornano a lavorare in modo coordinato e congiunto ai beni collettivi.

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