Un fiume di vita

Il fiume con la sua energia ha selezionato l’unico tipo di vegetazione che può vivere a contatto con l’acqua e resistere all’incredibile energia che caratterizza le sue piene. Se le piante lungo i fiumi non avessero queste peculiarità i fiumi italiani apparirebbero dei canali d’acqua come il Gran Canyon. Invece il nostro paesaggio fluviale è una simbiosi di coevoluzione tra queste piante selezionate dal fiume e il paesaggio fluviale definito dalle piante. La loro crescita rapida ci indica chiaramente che per ripristinare tratti fluviali interrotti, una volta rimosso l’ostacolo creato dall’uomo, basta tutelarli: in pochi anni la sua vegetazione ricostituirà in autonomia gli equilibri alterati.
Non meno affascinante è la componente animale. La presenza naturale di milioni di organismi invisibili a occhio nudo permette una depurazione molto più efficace di quella che avviene ogni giorno nei depuratori cittadini a opera di pochi microrganismi selezionati. Inoltre i macroinvertebrati bentonici – organismi visibili a occhio nudo che si trovano sul letto del fiume o sotto le pietre – grazie alla loro dieta, rendono possibile la degradazione della sostanza organica durante il loro lungo stadio che può durare anche 3 anni.
Gli ecosistemi acquatici sono elementi fondamentali del paesaggio, della vita del territorio, della biodiversità e del rinnovamento della qualità dell’acqua che noi stessi utilizziamo.

Credito fotografico: © WWF / Andrija Vrdoljak