LAGO DI BURANO

È la prima oasi italiana del WWF. Situata a Capalbio, in Toscana, l’oasi del Lago di Burano in realtà è uno stagno costiero salmastro, derivato da un antico lago, oggi collegato con il mare attraverso un canale parzialmente artificiale che viene aperto a seconda delle esigenze di gestione. Ricchissimo di flora e di fauna, in quest’area di 410 ettari si contano 600 specie vegetali e 274 specie di uccelli, oltre a numerosi mammiferi ed insetti.
Oggi in questa oasi trovano rifugio quei volatili che una volta venivano cacciati. La fauna avicola è composta da morette, moriglioni, svassi, aironi, fenicotteri e rapaci come il Falco Pescatore, quest’ultima specie a rischio di estinzione e che in Italia è tornato a nidificare nel 2011 dopo più di 40 anni.
Il Falco Pescatore (Pandion haliaetus) è una specie in grande difficoltà nel Mediterraneo, presente in Italia con poche coppie, in crescita anche grazie al progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante nato nel 2011 e che vede come partner il Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano, il Parco regionale della Maremma, la Regione Toscana e WWF Italia. L’estate scorsa sono stati cinque i piccoli di falco pescatore nati in Toscana sotto il segno del Panda: tre nell’Oasi WWF di Orti Bottagone, in provincia di Livorno e due nati nella vicina Oasi di Orbetello (GR). Chissà se in futuro sarà anche il turno di Burano.