Oasi Marmirolo

Piccolo volatile dai colori sgargianti e infallibile pescatore, il Martin Pescatore (Alcedo atthis) è una specie che si può osservare nei pressi di zone umide o di corsi d’acqua all’interno di molte Oasi del WWF.
Numerosi sono i nomi con cui questa specie è stata battezzata dagli esseri umani nel corso dei secoli, quest’ultimi ispirati dai suoi precisi tuffi per procacciarsi le prende (“pescatore”) e dalla sua livrea azzurra che richiama il blu regale dei re (kingfisher in inglese). Ancora più affascinante, però, è l’origine del nome scientifico: Alcedo atthis deriva infatti da Alcione, personaggio della mitologia greca, figlia del dio dei venti Eolo. Quando Alcione morì gettandosi in mare, gli dei la trasformarono in un piccolo uccello dalla magnifica, brillantissima livrea, il Martin Pescatore.
Per citare una delle oasi in cui scorgere il Martin pescatore ricordiamo l’Oasi di Marmirolo, in Emilia Romagna, dove la specie si trova per tutto l’anno. L’Oasi di Marmirolo è nata dal recupero di un’area per secoli utilizzata come cava di argilla per la produzione di mattoni, tegole e prodotti di terracotta e poi come discarica di materiali inerti. È alla fine degli anni ’80 che il Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con il WWF, ha ripristinato l’area intuendone le potenzialità. Oggi l’Oasi di Marmirolo ha una estensione di circa 11 ettari e ospita al suo interno un centro visite attrezzato, un’aula all’aperto per attività didattiche, tre capanni di osservazione, lo stagno didattico per lo studio di specie botaniche acquatiche e piccola fauna, e l’orto-giardino delle farfalle per una ancora più completa esplorazione sensoriale della natura.