Oasi Palude del Busatello

Il 90% delle aree umide sono scomparse nell’ultimo secolo nella sola Europa e la drastica riduzione di questi ambienti ha messo in crisi e portato all’estinzione molte specie di piante e animali. Tra queste specie c’è l’Airone rosso legato ai canneti per la sua nidificazione, uno dei pochi aironi che nidifica “a terra”. Per la sua salvaguardia è stata importante l’istituzione di molte aree protette e l’azione del WWF con il suo sistema di Oasi.
È questo il caso della “Palude del Busatello”, un fazzoletto di terra e acqua tra Veneto e Lombardia, sopravvissuto alle numerose bonifiche che hanno interessato la pianura padana a partire dal 1800. L’area è sopravvissuta fino ai tempi recenti grazie all’antica attività di taglio di carici e canna palustre impedendo il progressivo interramento della palude. Questa attività, ormai rarissima è stata sostituita da una gestione attiva della zona umida per preservare gli habitat prioritari.
Nel 1996 il comune di Gazzo Veronese, ha acquistato la parte veneta della palude e l’ha concessa in gestione al WWF Italia. Oggi la Palude del Busatello, si estende su un territorio di 81 ettari a cavallo fra le province di Verona e Mantova, è una delle poche zone umide d’acqua dolce rimaste dopo la bonifica delle ‘Valli Grandi Veronesi”, è un Sito d’Importanza Comunitaria (SIC IT3210013) e non corre più il rischio di scomparire.
I protagonisti della vita animale della Palude del Busatello sono senz’altro gli uccelli che vi nidificano, vi passano l’inverno o che semplicemente vi sostano durante la migrazione. Fra questi ultimi, vi è l’Airone rosso (Ardea purpurea) che arriva insieme alla primavera.
Questo uccello è caratterizzato dalle grandi dimensioni, una corporatura slanciata, collo e zampe lunghe, e da un’evidente striatura rossa, che ne consente la distinzione anche in volo soprattutto rispetto al simile Airone cenerino. Questa specie in Europa è ritenuta vulnerabile, seppur non a rischio di estinzione, e ha sofferto in passato per gli abbattimenti finalizzati al recuperarne le piume, e soffre oggi per la distruzione degli habitat.